Viaggio in Inghilterra


Il centro culturale IL PORTICO DEL VASAIO presenta “VIAGGIO IN INGHILTERRA” di Richard Attenborough – Venerdì 21 Marzo
ore 21.15 Cineteca Comunale di Rimini.

Terzo appuntamento della rassegna Antologia d’umanità.

Un ubriacone cronico, un detenuto politico, uno scrittore di successo; una piccola antologia di personaggi la cui vita è stata travolta dagli avvenimenti, ognuno di essi come indifeso davanti ad essi, senza alcun potere rispetto a quanto gli succede; come se la vita stessa non fosse più disponibile ai loro progetti e alle loro speranze. Esistenze segnate dalla sofferenza più grande, di fronte alle quali ognuno non può che domandarsi “come continuare a vivere”.

In questa situazione drammatica, nelle storie che abbiamo voluto presentare, si rivelano risorse di umanità inaspettate e commoventi; energie impreviste nell’affrontare la propria vita che nascono dalla concezione che i vari personaggi hanno di loro stessi e allo stesso tempo la rivelano, ponendo di fronte a noi – di nuovo –il percorso e le domande che essi hanno dovuto affrontare.

“Non ho più nulla, nemmeno i miei cari… Il corpo mi è quasi estraneo, restano importanti solo il mio spirito e la mia coscienza. Vincerà solo chi avrà rinunciato a tutto. Davanti a un simile detenuto cederà anche il lager.”

Anche nel film che viene presentato come appuntamento finale della rassegna appare evidente il percorso che il protagonista deve compiere per affrontare il dolore che è costretto a subire. Tutti i discorsi sulla sofferenza cristiana con il quale egli infiammava il proprio pubblico, devono passare attraverso la verifica diretta della propria esperienza personale e la fede stessa deve dimostrare la sua capacità di rispondere o meno ai casi della vita concreta.

VIAGGIO IN INGHILTERRA
di Richard Attenborough

Lo scrittore e docente universitario ad Oxford, Clive S. Lewis (Lettere di Berlicche, Le cronache di Narnia, Perelandra, …) , tiene le sue affollatissime lezioni e conferenze sul significato della vita e sulla sofferenza che le appartiene con grande successo e distaccata professionalità, circondato dall’ammirazione di studenti e pubblico (in particolare femminile adulto) e dalla stima dei colleghi scapoli come lui. Proprio dall’estero, a interrompere la tranquilla metodicità del suo quotidiano privato, condiviso con l’altrettanto metodico e discreto fratello Warnie, lui pure scapolo, accuditi ambedue da una massiccia e sbrigativa governante, gli arriva la richiesta di un colloquio dalla scrittrice e poetessa americana Joy Gresham.
Lewis rimane colpito dalla personalità disinvolta e anticonformista della giovane donna. Quando questa gli chiede un secondo incontro insieme al giovane figlio Douglas che, lettore assiduo dei libri di Lewis per l’infanzia, desidera conoscere l’autore, lo scrittore la invita senz’altro a trascorrere col figlio nella propria abitazione il periodo natalizio. Joy si rivela conoscitrice degli scritti di Lewis, che cita con incredibile naturalezza ma arriva pure a confidargli le proprie disavventure coniugali e il proposito di trasferirsi in Inghilterra, chiedendogli per questo un aiuto rischioso: fingere un matrimonio “tecnico”, che le consenta di ottenere la cittadinanza inglese e le agevolazioni che ne conseguono.
Non indifferente al fascino e alla penosa situazione di Joy, dopo qualche riflessione, Lewis si presta a tale imbarazzante formalità. Solo quando Joy, presa improvvisamente da un male incurabile, viene ricoverata all’ospedale, Lewis avverte in pieno quanto sia diventata importante per lui e decide di sposarla realmente con rito religioso, all’interno dello stesso ospedale.
Il film si conclude con le domande che Lewis affronterà in modo non più accademico ma come scavando nella propria carne e nel proprio cuore nel libro “Diario di un dolore”, che costituisce una documentazione impressionante del percorso citato in premessa sulla verifica della pertinenza della fede alle esigenze e alle domande della vita.

Sceneggiatura: William Nicholson; Fotografia: Roger Pratt; Montaggio: Lesley Walker; Musiche: George Fenton; Interpreti: Anthony Hopkins, Debra Winger, Jhon Wood; Produzione: Richard Attenborough;  Gran Bretagna; 1993, 131′

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