La Siria, i cristiani, il loro compito

Mercoledì 30 ottobre a Rimini si terrà un incontro pubblico dal titolo “Siria, la lunga Guerra (2011-2019), storie e testimonianze di Cristiani”. L’appuntamento sarà alle 21.15 al Centro Tarkovskij (via Brandolino).

Sarà ospite Padre Bahjat Karakach del Convento della Conversione di San Paolo, Damasco, il quale racconterà come vivono i cristiani, la loro missione nella società siriana, e spiegherà come i cattolici di Occidente, anche a Rimini, possano favorirla e accompagnarla.

In uno scenario apparentemente senza soluzioni il ruolo della minoranza cristiana può essere di decisiva importanza: “il numero dei cristiani è più che dimezzato, sicuramente, in Siria – ha dichiarato Karakach -, ma possiamo dire sempre che, pur essendo piccola, resta una comunità molto impegnata nella società siriana, che cerca di portare i valori del Vangelo e i valori cristiani. Una comunità culturalmente formata, che non ha mai preso le armi, quindi è dialogante con tutti, è una garanzia anche per il futuro della Siria e per salvarla. Il nostro Presidente Bashar al-Assad ha detto che i cristiani qui non sono un annesso, qualcosa in più, ma sono le radici di questa società e i garanti del pluralismo in Siria: la comunità cristiana ha questa missione ed è per questo che deve rimanere qui. Io dico sempre: aiutateci a non a lasciare questo Paese per altri migliori e a rimanere qui per continuare la nostra missione”.

Dopo aver ascoltato numerose altre testimonianze negli anni passati, tra cui particolarmente toccante quella di padre Ibrahim di Aleppo, il Portico del Vasaio, in questa occasione unito al Comitato Nazarat, torna a parla dei cristiani del Medio Oriente. Una sofferenza, la loro, che non può essere lasciata sola e che intuiamo decisiva per i destini della nostra stessa Europa.

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