“Sicurezza della nostra speranza”, così don Luigi Giussani, insistentemente negli ultimi anni della sua vita terrena, definiva la Madonna. Una coscienza che ha sempre accompagnato la Chiesa, fin dai primi tempi. Anzi, Maria è modello e figura della Chiesa stessa, madre e guida. “Di speranza fontana vivace”.
Ma il film Full of Grace, in proiezione al cinema Settebello martedì 16 maggio alle ore 21 su iniziativa del Portico del Vasaio e dell’ associazione Stalker, non solo ci immerge nella personalità di quella che è la donna più famosa del mondo. Ci permette di cogliere la nascita stessa del cristianesimo e della Chiesa, e di scoprire come i grandi turbamenti di oggi siano gli stessi di quei primi 10 anni di vita della comunità primitiva (ed indichino quindi la medesima strada da intraprendere). Nel film Pietro è incerto e in difficoltà a fronte delle numerose interpretazioni su come si dovesse seguire Cristo. Interpretazioni che si erano da subito diffuse. Si rifiuta di entrare in questa disputa. Incerto e insicuro non risponde a chi gli chiede di giudicare. Sa bene che non è questa la via, non è questo il cammino iniziato da Cristo. E tuttavia è rattristato. Non crede di essere in grado di reggere la responsabilità di cui è caricato: la guida della nascente comunità. Maria riporta Pietro al suo compito vero. Quello di ogni uomo. Non, in primo luogo, “guidare la Chiesa”, ma seguire Cristo, vivo in mezzo ai suoi. È impressionante nel film il momento in cui Maria afferma con certezza di vedere il volto di Cristo nel volto dei suoi amici.
Con profondità di dialoghi, immagini scarne ed essenziali ma fortemente suggestive, il film permette di immedesimarsi con il problema di sempre: come essere certi che Cristo è presente?
Altrettanto impressionante è la risposta di Zahara alla domanda di Pietro: “Tu non lo hai mai conosciuto, perché hai fede?”.
Un film da vedere con gli amici. Un film da assaporare nei suoni, nei dialoghi (stupendi), nelle immagini, in quel clima raccolto e mestamente festoso – ma intriso di dolore per il proprio limite – che aleggia nell’incontro tra Maria e Pietro.
Merito del regista Andrew Hyatt, cineasta indipendente, con due titoli già amati dagli appassionati di cinema come “Frozen” e “Last light” e del produttore T.J. Berden, che collaborò con Malick nella distribuzione del capolavoro Tree of life e presente al Meeting 2016, durante il quale il film venne proiettato in anteprima. Oggi è nelle sale in Italia, ma come spesso accade in questi casi, la grande distribuzione non valorizza queste perle nascoste.
L’occasione offerta dal Portico del Vasaio e da Stalker è dunque preziosa.
Ma è interessante considerare come è nata l’iniziativa. Due amici, inguaribili cinefili e “di mestiere”, parte del gruppo, parlano con entusiasmo della pellicola. Si accende l’interesse e si coglie anche subito la pertinenza del film con il momento che stiamo vivendo, nella chiesa e nel mondo. Si organizza così una visione del DVD ancora sottotitolato. È una illuminazione. La decina di amici che ha visto il film ne esce commossa e convinta che non si può non offrire alla Chiesa riminese e alla città intera questa opportunità. Ed eccoci qui.
Appunto. Un film da vedere con i propri amici più cari.
Maria, fra tutte le genti dell’universo
sei una sorgente permanente della speranza.
“Tu sei di speranza fontana vivace”:
la speranza è l’unica stazione
in cui il grande treno dell’Eterno
si ferma un istante.
Senza speranza, infatti,
non esiste possibilità di vita.
La vita dell’uomo è la speranza.
Maria, dentro i padiglioni dell’universo,
sei la sorgente di acqua che si sente,
che va giorno e notte.
Maria, che la gioia,
sebbene duri qualche istante,
sia l’emergenza
della verità di tutta la vita.
Aiutaci tu, che sei stata fatta
Madre del tuo Figlio!
Noi, figli tuoi,
vogliamo seguire te e rinascere
al sapore del tuo profumo e del tuo volto.
(don Luigi Giussani)
Qui sotto, il trailer in italiano